Nuovo orientamento giurisprudenziale: la morte va sempre risarcita| Studio Legale Menichetti

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La giurisprudenza della Suprema Corte in tema di danno tanatologico (per perdita della vita) cambia rotta

Prima si sosteneva infatti che chi perde la vita immediatamente non avrebbe diritto ad alcun risarcimento nei confronti del responsabile e non potrebbe trasmettere iure hereditatis un diritto che non ha fatto a tempo a maturare da vivo. Solo chi soffriva e/o conosceva un periodo di agonia prima della morte poteva acquisire e trasmettere il diritto al risarcimento da danno tanatologico.

Oggi la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1361/2014 riconosce il risarcimento del danno in questione in tutti i casi di perdita della vita per responsabilità altrui.

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