Riforma Rordorf: nuove prospettive per la disciplina della crisi d’impresa
Dopo le molteplici novelle degli ultimi anni in tema di diritto fallimentare, il Legislatore è nuovamente intervenuto con la legge delega n. 155/2017 (c.d. “Riforma Rordorf”), dando mandato al Governo di riformare le discipline della crisi d’impresa e dell’insolvenza.Trattasi d’una riforma di carattere sistematico, che mira all’introduzione di un testo unico della crisi d’impresa, contenente […]
Non è tassabile l’indennità corrisposta per risarcire il danno biologico o all’immagine subito dal lavoratore licenziato
Le somme riconosciute in via conciliativa al lavoratore licenziato sono tassabili se corrispondono ai redditi non percepiti da quest’ultimo in conseguenza del recesso datoriale. Non sono invece fiscalmente imponibili se possono considerarsi riconosciute a titolo di risarcimento del danno biologico e/o all’immagine subito dal dipendente.La Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, con sentenza 886/21/2018, ha confermato […]
Le novità in materia di contratto a tempo determinato e somministrazione
Legittimo il licenziamento del dipendente che offende via e-mail colleghi e datore di lavoro
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 26682 del 2016, ha statuito che costituisce grave negazione dell’elemento fiduciario alla base del rapporto di lavoro la condotta del dipendente che, in numerose e-mail inviate dall’account aziendale, abbia formulato espressioni scurrili nei confronti del legale rappresentante e di altri collaboratori, con accuse di inettitudine e scorrettezze con […]
Licenziamenti collettivi: diverse sentenze per il medesimo criterio di scelta
Negli ultimi mLicenziamenti collettivi: diverse sentenze per il medesimo criterio di sceltaesi dell’anno 2016 una grande azienda italiana, che eroga servizi di call center, ha posto in essere una procedura di licenziamento collettivo, che ha riguardato i dipendenti delle sedi di Roma e Napoli, giudicate economicamente non più redditizie.Le organizzazioni sindacali hanno convenuto sulla correttezza […]
Anche l’aspirazione ad un maggior profitto può giustificare il licenziamento
Il licenziamento individuale intimato per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 della legge n. 604 del 1966, è da considerarsi legittimo anche in assenza di difficoltà economiche della datrice di lavoro.L’andamento economico negativo dell’azienda non costituisce infatti un presupposto fattuale del recesso datoriale, essendo sufficiente che la soppressione della posizione lavorativa sia effettivamente dovuta […]
Il licenziamento tardivo non comporta la reintegra
Il lavoratore licenziato invoca spesso la tardività del recesso per ottenere la reintegra a prescindere dalla sussistenza o meno dei comportamenti imputatigli, individuando nell’immediatezza della contestazione disciplinare un elemento costitutivo del recesso datoriale.Alcune decisioni della Suprema Corte hanno accolto detta tesi, mentre altre hanno invece negato carattere sostanziale al vizio della tardiva contestazione, con conseguente […]
Credito d’imposta sul costo del personale avviato alla formazione 4.0
Con la Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017), il legislatore italiano, proseguendo sulla scia incentivante avviata con l’introduzione di significativi sgravi contributivi e fiscali a favore degli imprenditori che attivino, mediante la stipulazione e successiva esecuzione d’accordi sindacali di 2° livello, dei piani di welfare aziendale, è nuovamente intervenuto, attraverso la tecnica della fiscalità premiale, […]
La forma del licenziamento. In breve, lo stato dell’arte sulle modalità di comunicazione del recesso datoriale
Ai sensi dell’art. 2 della legge 604/66 il licenziamento deve essere comunicato in forma scritta. Ma la norma non impone una particolare modalità di comunicazione, né stabilisce la necessità della sottoscrizione. Perciò, pur essendo senz’altro preferibile ricorrere alla raccomandata con ricevuta di ritorno, si può comunicare il recesso datoriale anche con altri mezzi (cfr. Cassazione […]
Premio di produttività . Quando il datore di lavoro non stabilisce gli obiettivi da raggiungere
Di regola i contratti collettivi, nell’istituire il premio di produttività, ne individuano i criteri per la quantificazione e spettanza, o li demandando alla contrattazione aziendale.Ma è anche possibile che la contrattazione collettiva affidi al datore di lavoro il compito di individuare gli obiettivi al conseguimento dei quali scatta a favore dei lavoratori il diritto al […]