Le novità in materia di contratto a tempo determinato e somministrazione
Definitivamente approvato il c.d. DECRETO DIGNITA’: ecco le novità in materia di lavoro
DEFINITIVAMENTE APPROVATO IL C.D. DECRETO DIGNITA’: ECCO LE NOVITA’ IN MATERIA DI LAVOROEssendo stato definitivamente approvato dal Senato il c.d. decreto dignità, che verrà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, riteniamo di fare cosa gradita precisando qui di seguito, oltre agli aspetti già a suo tempo evidenziati a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge, […]
Come pagare le retribuzioni a dipendenti e Co.Co.Co.
Come pagare le retribuzioni a dipendenti e Co.Co.Co. Dal primo luglio il datore di lavoro deve ricorrere a bonifici, vaglia e assegni.Come è noto i commi 910-913 dell’art. 1 della Legge di Bilancio vede con sfavore i pagamenti in contanti dei compensi a dipendenti e co.co.co., prediligendo il ricorso a mezzi bancari quali i bonifici, […]
Anche l’aspirazione ad un maggior profitto può giustificare il licenziamento
Il licenziamento individuale intimato per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 della legge n. 604 del 1966, è da considerarsi legittimo anche in assenza di difficoltà economiche della datrice di lavoro.L’andamento economico negativo dell’azienda non costituisce infatti un presupposto fattuale del recesso datoriale, essendo sufficiente che la soppressione della posizione lavorativa sia effettivamente dovuta […]
Il licenziamento tardivo non comporta la reintegra
Il lavoratore licenziato invoca spesso la tardività del recesso per ottenere la reintegra a prescindere dalla sussistenza o meno dei comportamenti imputatigli, individuando nell’immediatezza della contestazione disciplinare un elemento costitutivo del recesso datoriale.Alcune decisioni della Suprema Corte hanno accolto detta tesi, mentre altre hanno invece negato carattere sostanziale al vizio della tardiva contestazione, con conseguente […]
Credito d’imposta sul costo del personale avviato alla formazione 4.0
Con la Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017), il legislatore italiano, proseguendo sulla scia incentivante avviata con l’introduzione di significativi sgravi contributivi e fiscali a favore degli imprenditori che attivino, mediante la stipulazione e successiva esecuzione d’accordi sindacali di 2° livello, dei piani di welfare aziendale, è nuovamente intervenuto, attraverso la tecnica della fiscalità premiale, […]
La forma del licenziamento. In breve, lo stato dell’arte sulle modalità di comunicazione del recesso datoriale
Ai sensi dell’art. 2 della legge 604/66 il licenziamento deve essere comunicato in forma scritta. Ma la norma non impone una particolare modalità di comunicazione, né stabilisce la necessità della sottoscrizione. Perciò, pur essendo senz’altro preferibile ricorrere alla raccomandata con ricevuta di ritorno, si può comunicare il recesso datoriale anche con altri mezzi (cfr. Cassazione […]
Premio di produttività . Quando il datore di lavoro non stabilisce gli obiettivi da raggiungere
Di regola i contratti collettivi, nell’istituire il premio di produttività, ne individuano i criteri per la quantificazione e spettanza, o li demandando alla contrattazione aziendale.Ma è anche possibile che la contrattazione collettiva affidi al datore di lavoro il compito di individuare gli obiettivi al conseguimento dei quali scatta a favore dei lavoratori il diritto al […]
Circolare ITL in materia di videosorveglianza e sistemi di riconoscimento biometrico
Le videocamere, in determinati casi, possono inquadrare direttamente i lavoratori. Non servono invece autorizzazioni o accordi sindacali per i sistemi di riconoscimento biometrico. Come è noto, l’art. 4 della legge n. 300/70 è stato modificato dall’art. 23 del d.lgs. n. 151/2015 e dal successivo art. 5, comma 2, del d.lgs. n. 185/2016, cosicché oggi non è […]
Anche il silenzio può contribuire alla costituzione di una nuova rappresentanza sindacale aziendale
Il datore di lavoro che non ritiene di riconoscere una nuova rappresentanza sindacale aziendale non dovrebbe limitarsi a stare in silenzio di fronte a esternazioni, pretese e iniziative della stessa. Perché il suo silenzio potrebbe essere interpretato come assenso alla costituzione della nuova RSA: con conseguente riconoscimento a favore della stessa di tutte le prerogative […]